Diritti Umani
Vogliamo un’Unione Europea che garantisca realmente i diritti umani e il diritto internazionale, dentro e fuori i suoi confini.
Non è più tollerabile l’ipocrisia insita nell’esternalizzazione delle frontiere europee e nel rifiuto di creare un sistema integrato di accoglienza, che garantisca omogeneamente il rispetto della dignità delle persone coinvolte in un fenomeno spesso traumatico e doloroso come quello dell’emigrazione.
Altrettanto intollerabile è il doppio standard adottato dall’Unione Europea nel confrontarsi con i Paesi extra-europei e l’incapacità di pronunciarsi in modo netto a fronte al dramma del conflitto israelo-palestinese per il cessate il fuoco. Vogliamo un’Unione Europea che possa realmente fregiarsi del titolo di “potenza civile” nel mondo, che non applichi criteri differenti in merito al rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario a seconda degli interessi in gioco. Che promuova un percorso diplomatico al fine di garantire la sicurezza, l’indipendenza e la pace per l’Ucraina, che non contribuisca alla tensione globale con politiche di riarmo fini a sé stesse, ma che promuova accordi multilaterali per il disarmo globale e per l’avanzamento del diritto umanitario.
Un’Europa sempre più capace di una politica estera autonoma e di condividere fra Stati membri un’idea di politica di difesa comune, funzionale alla prevenzione e risoluzione diplomatica dei conflitti. Stiamo assistendo al contrario: gli Stati membri stanno optando per una politica di riarmo senza un chiaro consenso sulla posizione europea nel mondo e senza ambire all’autonomia strategica.
Contemporaneamente si tace in merito alle violenze d’Israele in Palestina, mentre si escludono le vie diplomatiche per sostenere l’Ucraina e arginare la violenza russa al fine di una rapida cessazione delle ostilità.